Monthly Archives: Giugno 2017

A2, la Matteiplast fa l’incredibile “remuntada” ed è meritatamente promossa in A1

A2 FINALE Gara2

MATTEIPLAST – GEAS 51 – 36

(15-9, 22-21, 33-23)

Progresso Bologna: Franceschelli 9, D’Alie 5, Cordisco 3, Occhipinti, Tassinari 6, Dall’Aglio 2, Tava 16, Mini 4, Meroni, Cadoni 6, Poletti ne, Nannucci, All. Roveri.

Sesto San Giovanni: Schieppati 2, Arturi 4, Oliva ne, Galbiati 16, Decortes ne, Gambarini 2, Panzera 4, Barberis 4, Grassia ne, Ercoli 4, Pusca ne. All. Zanotti,

Una rimonta incredibile, una partita dalle mille emozioni che premia meritatamente la Matteiplast davanti ad un pubblico del PalaCarisbo in delirio: è serie A1.

Bologna parte forte, difesa aggressiva e tanta pazienza in attacco per tiri ad alta percentuale, affidandosi alle mani di Franceschelli e Tava che consentono alle bolognesi di guadagnare un importante +6 al termine del primo quarto, riducendo a 5 il vantaggio del Geas. Nel secondo periodo cambia il trend della gara e il Geas riesce a ridurre le distanze con una Galbiati in ottima forma difensiva e offensiva, si rientra quindi negli spogliatoi con Bologna sempre avanti ma di una sola lunghezza. Al rientro sul parquet pare di assistere a una replica del 1° quarto: Bologna più incisiva e, spinta dai punti di Tava e dall’entusiasmo del pubblico, si porta ad un passo dal vantaggio nelle due sfide, 33-23 il punteggio con cui le due formazioni vanno all’ultimo riposo. La Matteiplast continua a giocare sul velluto e si trova ad un passo dalla promozione rimontando e superando il gap di 11 punti tra le due squadra, ma Arturi e Galbiati si caricano il Geas sulle spalle e respingono le avversarie. Le bolognesi non demordono e Mini firma nuovamente il +11, per poi dilagare e chiudere sul 51-36 per una vittoria che significa Serie A1.

C Silver, Guelfo vince in volata ed è promosso. Play Out, la Rebasket è salva, l’Olimpia torna in D

PLAY OFF FINALE Gara3

GUELFO BASKET – VIRTUS MEDICINA 76 – 73 (2-1)

(22-20; 41-36; 56-53)

Castel Guelfo: Bernabini 3, Millina, Baccarini 4, Fornasari ne, Venturoli 15, Musolesi 10, Ruggiero 2, Pieri 10, Casagrande 20, Quadrelli, Govi G. 12. All. Serio.

Medicina: Magnani, Tinti 18, Marinelli, Mini 12, Govi F. 7, Biguzzi 6, Lorenzini 2, Stagni ne, Barba 12, Canovi ne, Rambelli 16. All. Curti.

In quel 9 giugno, il Guelfo arrivò al capolinea di un campionato lunghissimo, difficilissimo, crudele, bellissimo… Tante difficoltà, soprattutto gli infortuni, il più grave quello di Giordani proprio quando aveva trovato la continuità giusta; cali di tensione che hanno fatto perdere punti importanti contro squadre sulla carta più deboli; episodi sfortunati; la vittoria, ma senza riuscire a ribaltare la differenza canestri contro l’LG Competition all’ultima giornata di campionato che poteva bloccare mentalmente i ragazzi. Ma poi ci sono la volontà di giocatori fantastici, la fame di alcuni che hanno visto già troppe volte sfumare i campionati all’ultima curva, uno staff tecnico di livello superiore e capace di mantenere il gruppo sempre sul pezzo, una tifoseria super, la testa e, soprattutto, un cuore grande così. Ed è così che quel 9 giugno 2017 il treno Guelfo Basket dopo aver scelto il binario con più curve possibili, come dicevamo, arrivò a quel capolinea tanto sognato chiamato C Gold.

La partita-derby-finale è stata una vera e propria battaglia di intensità. Il Guelfo mantiene sempre il comando, toccando anche i dieci punti di vantaggio. Ma i ragazzi di Curti non si scompongono e, con l’esperienza di Rambelli e la giovane vivacità di Barba, riescono sempre a ricucire il divario. L’ultima frazione è un testa a testa incredibile e a 28″ dal termine Medicina si trova a -2 con la palla in mano. A 13″ Filippo Govi subisce fallo e Medicina ha quindi l’ultimo possesso decisivo: Mini riesci a uscire da un raddoppio e a servire Biguzzi a centro area che, in entrata, va ad appoggiare facilmente con 2″ sul cronometro. Fischio dell’arbitro, sul PalaMarchetti aleggiano i fantasmi della gara di andata di campionato. Ma stavolta la decisione è diversa: infrazione di passi. Casagrande sulla rimessa viene immediatamente mandato in lunetta dove farà 1/2, il tiro della disperazione non viene accolto dagli Dei del Basket e la festa sugli spalti può, così, iniziare.

 

PLAY OUT FINALE Gara3

OLIMPIA CASTELLO 2010 – CRISDEN 69 – 70 (1-2)

(16-15; 35-28; 51-48)

Olimpia: Franceschini 11, Dall’Osso 9, Bonetti 4, Binassi 10, Venturi 12, Corazza 5, Pedini 3, Boschi, Cavina 4, Guazzaloca 11, Nardi. All. Grassilli.

Rebasket Castelnovo Sotto: Minardi, Magliani, Nunziato, Castagnaro 20, Mazza 4, Bartoli, Defant 15, Villani 16, Melli 9, Panizzi, Bettelli 6. All. Casoli.

La Crisden vince gara 3 e centra la salvezza. Partita vietata ai deboli di cuore e, in un finale punto a punto, è del castelnovese doc Mazza, il canestro decisivo, sul punteggio di 69-68, a 42″ dal termine del match. Nell’azione successiva la difesa reggiana contiene l’attacco castellano, la Rebasket non la chiude e nell’ultimo possesso l’Olimpia ha ancora venti secondi per sancire le sorti del campionato, ma sbaglia con Pedini e la Rebasket si aggiudica match e salvezza.

La squadra di Casoli parte forte, Bettelli in cattedra con 6 punti e, dopo quattro minuti di gioco, la Crisden è avanti (0-14). Immediato il time out per i padroni di casa, che porta subito benefici sperati e, con un parziale di 9-0 firmato Franceschini e Binassi ,arriva al settimo minuto sul (9-14). L’attacco Rebasket non trova più sbocchi, l’Olimpia prende coraggio e chiude il primo quarto avanti (16-15). Nel secondo quarto regna l’equilibrio fino a tre minuti dal termine, ma sono le triple di Franceschini a consegnare ai bolognesi il +7 al riposo (35-28). Alla ripresa della pausa lunga, l’Olimpia piazza un parziale devastante e raggiunge il massimo vantaggio (43-30); nella Rebasket arriva il quarto fallo dì Bettelli, ma Castagnaro e Defant prendono in mano la squadra, coadiuvati dall’attenta regia di Melli e dalla concretezza di Villani sotto le plance, ed i reggiani arrivano a -2(45-43). Coach Casoli ordina la zona 3-2, l’Olimpia non ci capisce più nulla ed  è ancora Defant, con una tripla pazzesca, a dare il vantaggio alla Crisden (48-46). Nell’ultimo minuto del periodo Corazza e Dall’Osso riportano i bolognesi con il naso avanti (51-48). Ultima e decisiva frazione, sale la tensione in un palazzetto gremito, regna l’equilibrio tra le due squadre. Castagnaro, con un gioco da tre punti, dà il +4 (65-61) a cinque minuti dal termine. Risponde per l’Olimpia un ispirato Venturi, per il 67-67 a -2′, ma il Dio del basket ha deciso che le sorti ed il destino di questo sofferto campionato fossero in mano ad un castelnovese…

Serie D, la Grifo fa sua la “maratona” con l’Atletico e sale in C Silver

PLAY OFF FINALE Gara3

VB – ATLETICO BASKET 69 – 62 (2-1)

(25-23; 38-35; 55-56)

Grifo Imola: Brusa, Castelli 1, Bartoli 5, Dirella 1, R. Lucchetta 7, Grillini 22, Lanzoni 3, Orlando 8, S. Lucchetta 1, Zaccherini, Sgorbati 9, Pasini 12. All. Palumbi.

Atletico: Gr. Veronesi 10, M. Campanella 10, Rossi 11, Grassi, De Simone 9, Diop, Artese, Flori 10, Gi. Veronesi 3, E. Campanella 2, Pedroni, Zappoli 8. All. Pietrantonio.

E venne il giorno del trionfo! La Grifo per la prima volta nella sua storia approda in C Silver. E’ vero, c’è stata la parentesi di Formula Grifo, ma quello fu un ircocervo di breve durata nato dalle ceneri della “Summer League”, quindi non nato dal cuore Grifo. Un sogno a ottobre è diventato realtà a giugno al termine, di una cavalcata in cui 15 “brutti anatroccoli” sono diventati magnifici cigni. Trovate qualche addetto ai lavori che a inizio stagione pronosticasse qualcosa più di una tranquilla salvezza per questa squadra. Invece il lavoro in palestra e la mano tutt’altro che arrugginita di un coach tornato in panca, dopo un lungo periodo sabbatico, hanno prodotto questo splendido risultato. Inutile cercare di fare graduatorie di merito, perché durante l’anno tutti hanno giocato almeno una gara da protagonista e prima degli infortuni anche Guglielmo e Linguerri hanno dato una grossa mano così come gli innesti in corsa di Riccardo Lucchetta e Grillini hanno garantito solidità e punti al gruppo. Anche Brusa, il meno impiegato, è stato fondamentale in allenamento e in panca dispensando consigli ai compagni.

Ma veniamo alla gara. Ancora un bellissimo colpo d’occhio sulle tribune con ampia e rumorosa rappresentanza ospite. Ben presto si vede che il copione sarà quello delle due gare precedenti, ovvero una partita rude, spezzettata, non per esteti del basket, ma vera. Le squadre vanno in bonus dopo tre minuti e a fine quarto si conteranno ben 23 falli (saranno 67 a fine gara, con tre antisportivi, due tecnici per proteste e uno per flopping). La Grifo esce meglio dai blocchi e si porta sul 14-6 a metà primo quarto, con Grillini sugli scudi: In campo avversario lo spauracchio Rossi ha già tre falli ed è costretto in panca, per cui è M. Campanella a caricarsi i suoi sulle spalle, con 5 punti che valgono il 15-13 dopo poco più di sei minuti. La Grifo, di squadra, torna avanti (22-13), ma la peggiore precisione ai liberi (che durerà per tutta la gara, braccino corto per la tensione?) rispetto all’Altetico ed una tripla di Flori allo scadere riportano i bolognesi ad un solo possesso. In avvio di secondo periodo una fiammata Grifo ridà fiato (34-25 al 14′), ma un antisportivo di S. Lucchetta e un tecnico alla panca imolese permettono ai “reds” di rimettersi a ruota (34-32 al 17′). Al rientro dalla pausa lunga, una tripla di Rossi ridà la parità (38-38) poi si va avanti punto a punto fino al 49-49, poi Gregorio Veronesi dà ai suoi il primo vantaggio (49-51), che l’Atletico riesce a mantenere nonostante un antisportivo fischiato a Pedroni, fino in avvio di terzo quarto. Sarà un secondo antisportivo, stavolta a Flori, che permetterà a Bartoli (2/2) di riportare i biancoblu avanti 58-56 a -6’25”. Una tripla fondamentale di Sgorbati allarga il solco (63-56) e quattro punti di Pasini chiudono virtualmente la contesa (67-56 a 3′ dalla fine). Nel finale la Grifo abbassa i ritmi, l’Atletico prova un pressing inefficace e si chiude col giusto ingresso in campo di Brusa. Prima che si dia il via alla festa.

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