BLACKS – RUCKER 68 – 55
(22-17; 37-31; 60-43)
Faenza: Ndiaye ne, Galassi 8, Papa 7, Siberna 9, Vico, Naccari ne, Poggi 7, Ballarin ne, Petrucci 10, Aromando 16, Tomasini 11, Pastore ne. All. Garelli.
San Vendemiano: Di Emidio 2, Gobbo ne, Gluditis ne, Cacace 10, Chiumenti, Oxilia 14, Perin 7, Vettori 10, Calbini 10, Gatti 2, Zacchigna. All. Carrea.
Faenza è alla final four di Supercoppa. I Blacks centrano questo grande risultato grazie alla vittoria nei quarti con la Rucker San Vendemiano, che vale l’accesso alla semifinale dove ci sarà l’ennesimo capitolo dell’eterna sfida con Ruvo di Puglia. Sarà infatti la nona volta che le due squadre si affrontano da maggio del 2022. Questa volta la partita avrà ancora più fascino perché entrambe sono accreditate come le favorite per la vittoria del girone B. L’altra semifinale sarà Npc Rieti – Pielle Livorno. La final four si disputerà nel fine settimana del 23/24 settembre a Montecatini Terme.
I Blacks vogliono a tutti i costi la final four per cercare di alzare nuovamente il trofeo vinto nel 2021 e lo si vede già dai primi minuti. Galassi inaugura con una tripla la serata e ben presto Faenza schizza sull’8-1 infiammando il PalaCattani. La Rucker, priva del cecchino Gluditis, risponde a suon di tiri da tre e confeziona un break di 8-0, portandosi poi a condurre sul 12-10, ma non fa i conti con la voglia di vincere dei faentini. Capitan Petrucci diventa un chirurgico terminale offensivo, segnando 7 punti consecutivi per il 34-26, San Vendemiano prova a restare in scia, venendo però sempre disinnescata dai canestri dei Raggisolaris, che non permettono l’aggancio. Serve la zampata per chiudere i conti e arriva nel terzo quarto proprio come contro Fabriano. La difesa è una sinfonia dove tutti suonano al meglio e infatti la Rucker segna solo 4 punti nei primi sei minuti. L’attacco macina punti e tutti sono utili alla causa, come Poggi, che si dedica più alla difesa (13 rimbalzi) che all’attacco, giocando un match di grande agonismo. Minuto dopo minuto i Blacks aumentano la dote e il punto esclamativo lo mette Aromando con la tripla del 60-43 allo scadere. È il colpo del ko, perché poi Faenza viaggia sulle ali dell’entusiasmo, toccando anche il +22 (65-43). Negli ultimi minuti, un piccolo calo di tensione permette alla Rucker (brava a non mollare mai) di piazzare un break di 12-0, rendendo il passivo meno pesante, ma il match non ritorna mai in discussione.
PIELLE – BAKERY 84 – 59
(28-7; 48-24; 62-43)
Livorno: Lo Biondo 13, Diouf 7, Cristofani 2, Dadomo 3,
Manna 8, Chiarini 10, Campori 17, Pagani 8, Ferraro 10, Rubbini 5, Laganà 1.
All. Cardani.
Piacenza: Barattieri, Manenti 2, Perugino 2, Marchiaro 6,
Civetta, Besedic 7, Criconia 14, Maglietti 4, Soviero 4, El Agbani 9,
Mastroianni 5, Wiltshire 6. All. Conti.
Troppa Pielle per la Bakery che, comunque, esce dalla
SuperCoppa a testa alta.
In un palazzetto che è un’autentica bolgia, l’approccio dei ragazzi di coach Augusto Conti non è dei migliori. Con un parziale di 11-0, i livornesi danno subito una spallata alla gara. Il minuto di sospensione permette ai biancorossi di fare un po’ di chiarezza, con capitan Mastroianni che, di forza, realizza il primo canestro di squadra. La Pielle però, galvanizzata dall’ambiente e dall’avvio, sembra giocare in sovrannumero, corre e trova ritmo in attacco tanto da mandare a bersaglio cinque triple quasi in rapida successione che le permettono di flirtare con le venti lunghezze di vantaggio. Cosa che evita Criconia, a sua volta a segno dai 6,75. Dopo aver toccato il 32-11 ad inizio secondo quarto, Piacenza riesce finalmente a sbloccarsi mentalmente. Con El Agbani che penetra al centro dell’area, Besedic bravo a trovare i tagli di Wiltshire e Marchiaro e poi a segnare dall’arco, i biancorossi piazzano il parziale che gli permette di ricucire sul -13. Quando l’incontro sembra pian piano riaprirsi, qualcosa s’inceppa per gli ospiti e Livorno, con prepotenza, ne approfitta per prendere di nuovo il largo prima dell’intervallo. Alla ripresa non cambia purtroppo il canovaccio della partita, con la Pielle che quasi raggiunge i trenta punti di vantaggio sul 60-31. È in quel momento, però, che esce fuori l’orgoglio dei biancorossi. Maglietti segna prima in penetrazione e poi dal perimetro. Dalla stessa distanza lo imita Mastroianni, mentre Soviero prova ad incollarsi su chiunque in difesa. El Agbani fa invece valere il fisico nell’avvicinarsi al canestro, e all’ultima pausa lo svantaggio è tornato sotto le venti lunghezze. Criconia è l’ultimo ad arrendersi, ed anche l’unico biancorosso a chiudere la partita in doppia cifra. La sua terza tripla di serata vale il -18 (68-50) a metà dell’ultima frazione di gioco. La partita non regala ulteriori emozioni, se non fosse per l’esordio stagionale dei giovani Civetta, Barattieri e Perugino. Con quest’ultimo che si è fatto trovare pronto nel realizzare i suoi primi due punti.
NPC RIETI – NEUPHARMA 76 – 67
(25-13; 46-24; 56-45)
Rieti: Imperatori ne, Agostini 20, Mele 2, Da Campo 10, Markovic 13, Melchiorri 8, Cavallero 16, Cassar 4, Bacchin 3, Del Sole, Perella, Roversi ne. All. Ponticiello.
Virtus Imola: Masciarelli 6, Aglio 4, Morara, Magagnoli 15, Morina, Chiappelli 9, Alberti 2, Balciunas 11, Ohenhen 20, Noferini ne. All. Regazzi.
Termina sul parquet reatino l’entusiasmante percorso della
Virtus Neupharma in SuperCoppa.
Virtus che, dopo il lungo viaggio in giornata in pullman, si
presenta al PalaSojourner con importanti defezioni in cabina di regia, dove
oltre all’ancora indisponibile Dalpozzo, è priva del proprio playmaker titolare
Marco Barattini, fermo ai box a causa di una distorsione alla caviglia
rimediata due giorni prima in allenamento.
Partenza sottotono dei gialloneri, frastornati fin da subito dalla difesa molto aggressiva dei padroni di casa (8-2 al 2’); coach Regazzi chiama un rapido time-out e la Virtus rientra in scia con due canestri dalla media di Ohenhen (9-9 al 5’). Rieti respinge però il ritorno virtussino con un incontenibile Cavallero (7 punti nei primi 5’), che propizia un break di 11-0 chiuso dalla tripla di Agostini (20-9 al 8’), con l’ex Andrea Costa che continua a creare problemi alla difesa imolese fino alla prima sirena (10 punti nel periodo). In apertura di 2° quarto, altra tegola per coach Regazzi, che deve sostituire Chiappelli per un infortunio al dito; i padroni di casa ringraziano e continuano a spingere con la tripla di Markovic ed il tap-in di Agostini (30-13 al 11’), sfiorando la doppia decina di vantaggio (34-15 al 14’). La Virtus prova ad accorciare con 5 punti a fila di Balciunas (35-22 al 16’) affidandosi però troppo ad iniziative personali che non vanno a segno, così la NPC prova una fuga decisa fino al +22 sulla sirena dell’intervallo (46-24), con Agostini autentico mattatore dell’incontro con 18 punti e 9 rimbalzi in appena 10 minuti sul parquet. Nella ripresa, coach Regazzi prova fin da subito la carta della difesa a zona e Rieti accusa il colpo (solo 5 punti segnati nei primi 7’ del post-intervallo), mentre, nell’altra metà campo, la Virtus trova punti prima in area con Ohenhen (48-30 al 24’) e poi da fuori con il canestro frontale di tabella di Masciarelli e la tripla di Magagnoli (53-43 al 28’), rientrando in partita grazie ad un ottimo terzo parziale (10-21). Nel quarto conclusivo, i padroni di casa si riprendono il comando (67-50 al 33’) con le conclusioni dall’arco di Markovic e Cavallero, ma la Virtus non molla mai del tutto, piazzando un break di 0-12 con le conclusioni di forza di Ohenhen e Chiappelli ed il tiro in sospensione di Balciunas (67-62 al 37’). La tripla di Magagnoli da speranza per la clamorosa rimonta (69-65 a -2’33”), ma, nel finale ,il 2/2 di Markovic, a cui risponde ancora Magagnoli, e la tripla di Melchiorri -1’01” (74-67), consegnano alla NPC Rieti il pass per le Final Four del prossimo week-end a Montecatini.
RUVO – CASSINO 98 – 82