C.S. – La Salus presenta il croato Alex Percan

Ha esordito sabato trascinando la Madel con i suoi 24 punti a sfiorare un’impresa che solamente per due canestri non è riuscita a concretizzarsi, sul campo della seconda forza del campionato: Alex Percan, neo acquisto di origine croata, che nonostante la giovane età (classe 1992) vanta già numerose esperienze senior.
L’operazione condotta dal presidente Arletti e dal DS Belletti ha portato dalle parti di via dell’Arcoveggio il primo straniero della storia della Salus, che si presenta come un colpo di mercato decisamente prestigioso per la DNC. Nato a Pola in Croazia, alto 193 cm, classe 1992, esterno dalle grandi qualità capace di rivestire più ruoli, Alex è stato un talento europeo a livello giovanile (con a Nazionale croata under 16 e under 18, ha disputato gli europei in Lituania nel 2010) e ha già alle spalle un’esperienza di due anni nel nostro Paese: dal 2009 al 2011 ha infatti militato nel Crabs Rimini in LegaDue, con una stagione in prestito in C Regionale per via di problemi burocratici (legati alla sua formazione non italiana) che non gli hanno permesso di giocare in prima squadra. In C, nonostante la giovane età (nemmeno 19enne), ha ben figurato con quasi 18 punti a gara e il 35% da tre.Dopo l’esperienza romagnola, Percan è ripartito dalla Bundesliga austriaca con l’Arkadia Traiskirchen (6.6 punti a partita in 15 minuti), per poi tornare a casa in Croazia, nello Stoja Pula in A2, in cui ha giocato da grande protagonista negli ultimi due anni, viaggiando a 18 punti e oltre 6 assist di media, tra i migliori giocatori dell’intera Lega.
Alex, che parla perfettamente italiano anche per via di una discendenza veneta, ha voluto tornare nel nostro Paese scegliendo Ostuni prima e la Salus poi. Ecco come si presenta
Ciao Alex, benvenuto in casa Salus: raccontaci un po’ della tua carriera da giramondo
Da quando avevo 15 anni sono perennemente in giro: due anni in Slovenia, due a Rimini, un anno nella seria A austriaca, due anni in Croazia e infine a Ostuni nella prima parte di questa stagione. Quindi posso ben dire che il basket sia la mia vita sin da quando ero piccolo e lo sto cercando di praticare con tutto il cuore e anima. Sono uno che non molla mai e vede la vita con ottimismo, cercando di interpretare ogni svolta come un’opportunità“.
Che cosa ti ha spinto a Bologna a campionato ampiamente iniziato e nonostante una buona prima parte di stagione a Ostuni? “Prima di tutto vorrei ringraziare la società di Ostuni per l’opportunità che mi ha offerto di poter giocare in DNC. Riconosco che per me è stata una bella esperienza giocare per una società che rimarrà sempre nel mio cuore; posso solo aggiungere che non appena però ho avuto l’occasione di venire a Bologna, nella città dove il basket è molto seguito e in una zona che conosco bene (ovvero in Emilia Romagna dove sono già stato due anni) non ho avuto dubbi e sono partito direzione Due Torri“.
Nel corso della tua carriera hai avuto modo di avere come compagni atleti di alto profilo: tra tutti chi ti ha impressionato di più? “Ce ne sono tanti di ottimi giocatori con cui ho avuto il privilegio di giocare, per esempio quest’anno ad Ostuni giocavo con Domenico ‘Mimmo’ Morena, una leggenda del basket italiano, oltre che un’ottima persona che mi ha aiutato tantissimo. A Rimini mi allenavo con Carlton Myers, un campione indiscusso e con la mentalità vincente, uno che si allena sempre duro“.
Fin dai primi giorni a Bologna hai mostrato una gran voglia di lavorare e allenarti: quali aspetti del tuo gioco pensi possano essere ancora migliorabili? “Ogni giorno mi alzo con il pensiero che posso migliorare qualcosa nel mio gioco, mi sto allenando tantissimo, sia facendo molti pesi che facendo fondamentali e tiro la mattina. La parte del gioco dove posso migliorare è essere più aggressivo in difesa e cercare di andare a catturare ancora più rimbalzi sia in attacco sia in difesa“.
Cosa ti ha chiesto Gabriele Giuliani in termini di prestazioni in campo? “Con il coach ho un ottimo rapporto e abbiamo già avuto occasione di parlare tantissimo; sicuramente si aspetta che dia sempre il massimo ogni giorno ad ogni allenamento e in ogni partita, che possa essere un leader cercando di aiutare i compagni e facendo si che tutti noi miglioriamo giorno dopo giorno. Sui miei compagni che dire, mi trovo bene con loro fin dal primo giorno, sono tutti ragazzi con una grande voglia di vincere e si sono dimostrati ottime persone capaci di accettarmi e di darmi una mano per farmi sentire a Bologna come a casa“.