SERIE
B
31° Giornata
GIRONE A
AKERN LIVORNO – FABO MONTECATINI 74 – 59
VIRTUS ARECHI – ALBERTI E SANTI 73 – 63
(18-15; 38-34; 57-50)
Salerno: Greco, Agostini 6, Acunzo 2, Cucco 7, Spizzichini
17, Kekovic 16, Fraga 5, Matrone 10, Lucadamo, Spinelli 4, Haidara, Capocotta
6. All. Amato.
Fiorenzuola Bees: Ricci 5, Biorac 16, Venturoli 13, Bottioni
6, Re, Guaccio 5, Giacchè, Preti ne, Gayè, Sabic 18. All. Dalmonte.
Una Salerno forse più affamata, sconfigge Fiorenzuola che, comunque, ha ancora un gruzzoletto di vantaggio in chiave salvezza.
Le squadre provano a partire con grande intensità, con Matrone e Acunzo che cercano di sfruttare la propria fisicità per regalare il primo vantaggio ai padroni di casa: 6-2. Venturoli e Ricci si dimostrano famelici nel punire i punti deboli di Salerno, con Fiorenzuola che riesce ad impattare sul 7-7 al 3’, ma Kekovic si mette in proprio e con 5 punti di grande classe, fa esultare il pubblico salernitano. I padroni di casa allungano con Agostini in uscita dalla panchina, costringendo coach Dalmonte al timeout pieno per fermare l’inerzia della gara al 7’ sul 16-7. La schiacciata di Biorac ed il canestro di qualità di Sabic da 3 punti, fanno uscire nel migliore dei modi dal minuto di sospensione i Bees, con la tripla della guardia croata sulla sirena che chiudono il primo parziale sul 18-15. All’inizio del secondo quarto, Matrone continua ad essere un fattore sotto le plance per Salerno, consegnando da sotto canestro con il mancino il 24-17 al 14’. Spizzichini e Spinelli contengono l’entusiasmo della schiacciata di Biorac, con Salerno al massimo vantaggio al 16’ sul 28-19 (+9). L’attacco gialloblu vede come grande protagonista Biorac, che tiene in piedi i Bees nonostante un quarto difficile; Spizzichini da una parte e Venturoli dall’altra, armano la mano per il 35-31 al 19’, con coach Amato che imita il suo dirimpettaio e ferma la partita. Agostini corregge il tiro di Spizzichini per il 38-32, ma Bottioni, dalla media, tiene vivissime le speranze dei Bees, chiudendo la prima metà di gara su 38-34. Venturoli suona la carica in casa Fiorenzuola all’inizio del secondo tempo, con i gialloblu che tornano al -2 al 23’, ma Spizzichini, in fade away, riporta di gran classe Salerno avanti di 8 per il 47-39. Guaccio, con la tripla, prova a prendere per mano i Bees al 26’, ma Kekovic, con 4 punti consecutivi, fa la voce grossa nell’area di Fiorenzuola: 53-44 al 28’. Cucco, con la tripla di tabella, sembra dare una spallata alla sfida, ma Sabic, con un clamoroso gioco da 4 punti, fa esultare la panchina gialloblu (55-50). Ad inizio dell’ultimo quarto, Matrone porta Salerno fino alla doppia cifra di vantaggio (65-55 al 33’), con Capocotta che, piedi a terra, azzanna la partita con la tripla: 69-55. Matrone, sull’assist di Capocotta, chiude la sfida portando la Virtus sul +15 al 38’ (73-58), con i Bees che, di orgoglio, chiudono a -10 per il 73-63.
BRIANZA CASA BASKET 2022 – DEL.FES AVELLINO 78 – 85
PAFFONI – BAKERY BASKET 79 – 75
(17-20; 37-31; 58-52)
Omegna: Balanzoni 14, Torgano 4, Kosic 8, Picarelli 9,
Solaroli 14, Coltro ne, Jokovic ne, Hadzic 15, Baldassare 5, Fazioli 10,
Trebeschi ne. All. Eliantonio.
Piacenza: Bertocco 8, El Agbani 6, Criconia 11, Maglietti 8,
Mastroianni 15, Soviero 4, Manenti, Rasio 15, Zanetti 8, Molinari ne. All.
Salvemini.
In chiave ottavo posto (e quindi play off), non riesce il
colpo alla Bakery in quel di Omegna.
I locali usano tutto il fisico a loro disposizione e catturano cinque rimbalzi offensivi nei primissimi possessi, con otto errori, però. Otto come i punti griffati dal piazzato di Rasio e le triple di El Agbani, che costringono al timeout i padroni di casa (0-8). La Fulgor trova le giuste misure in attacco e pian piano risale la china, anche se Rasio tiene avanti i biancorossi. Sul primo vantaggio piemontese (15-14), ottimo l’impatto dalla panca di Zanetti, che riporta Piacenza avanti al primo riposo corto. Omegna parte forte nel secondo periodo con un parziale di 10-0. La Bakery, dopo una serie di attacchi mal costruiti, si sblocca dall’arco con le bombe in fila di Bertocco e Mastroianni per il -1. Due palle perse consecutive e un computo di 28-13 a rimbalzo, permettono ai locali di allungare di nuovo sul 35-27 al 18’. Soviero segna di forza e Mastroianni inchioda una stoppata, mentre Criconia subisce un antisportivo sulla pressione difensiva a tutto campo, che tramuta in 2/2 dalla lunetta. La ripresa vede Omegna sciorinare un’ottima pallacanestro così da raggiungere il primo vantaggio in doppia cifra. Rasio, nel pitturato, segna i primi punti biancorossi, ma al 23’ coach Salvemini decide comunque di chiamare sospensione per parlarci su. Mastroianni, col canestro rovesciato, scuote i suoi, che continuano il parziale con le triple di Maglietti e Bertocco (47-43 al 26’), costringendo Omegna ad interrompere l’inerzia chiedendo timeout. La cosa funziona e la Bakery precipita di nuovo a -10, prima che Soviero penetri come un ariete. I piazzati di Zanetti e Criconia tengono Piacenza aggrappata al termine della terza frazione. La posta in palio è pesante per entrambe in questo finale di stagione e per più di due minuti non si segna. Mastroianni di forza e caparbietà si mette in proprio e si carica la squadra sulle spalle, con un parziale personale di 8-0 per il 70-64. Omegna non perde la bussola e resta saldamente avanti, anche perché arrivano diverse perse evitabili per i biancorossi. Criconia, però, infila quattro liberi di fila che valgono il -3 e poi segue, a circa quaranta secondi dal termine, la persa degli avversari che regala il possibile possesso del pareggio. Due tentativi da tre non vanno a buon fine, ma quando mancano 9”, la Bakery insegue sul 76-74. La processione dalla lunetta non si risolve positivamente per Piacenza che, comunque, conserva la differenza canestri (94-85 all’andata).
GEKO CONSULTING S. ANTIMO – RIMADESIO DESIO 69 – 68
SAE SCIENTIFICA LEGNANO – PAPERDI CASERTA 105 – 100 dts
GEMA MONTECATINI – NPC RIETI SPORTHUB 71 – 62
SOLBAT PIOMBINO – BANCA POPOLARE DEL CASSINATE 94 – 72
LOGIMAN CREMA – CAFFE’ TOSCANO LIVORNO 79 – 84
CLASSIFICA
GIRONE B
GEMINI MESTRE – ALLIANZ PAZIENZA ASSICURAZIONI 82 – 61
PALL. VIRTUS PADOVA – CIVITUS ALLIANZ VICENZA 67 – 77
C.J. BASKET TARANTO – TECNOSWITCH RUVO 65 – 88
LOGIMATIC GROUP – ANDREA COSTA 2022 95 – 71
(22-19; 47-39; 71-58)
Ozzano: Myers, Bechi 14, Bastone 16, Zambianchi, Martini G 8., Terzi, Filippini 11, Cortese 20, Balducci 11, Piazza 9, Abega 6, Zanasi. All. Conti.
Andrea Costa Imola: Ronchini, Drocker 6, Fazzi, Sorrentino 2, Aukstikalnis 27, Ranuzzi 12, Corcelli 7, Donati, Marangoni 7, Bresolin, Martini L. 2, Crespi 7. All. Di Paolantonio.
Tutto fin troppo facile per Ozzano (5 in doppia cifra) che ha surclassato un’Andrea Costa orfana del play Fazzi e probabilmente con la pancia piena, avendo raggiunto la salvezza nonostante i problemi societari non siano ancora stati risolti. La sfida, orfana degli ultras biancorossi, è durata una frazione, la prima, poi, non c’è mai stata storia.
La cronaca: scatta meglio dai blocchi la formazione imolese (6-11 al 4′), ma i Flying Balls si riportano sotto e mettono la freccia sul 19-17, grazie al duo Bastone-Cortese. Nel secondo periodo c’è subito un lampo di Filippini, poi la forbice si allarga sul 30-19. Coach Di Paolantonio, dopo aver provato la zona 2-3, scommette sulla 1-3-1 e riesce, in un primo momento, a rallentare l’attacco locale, prima di una fiammata di Balducci (41-26). I biancorossi reagiscono con tre missili consecutivi (41-35), ma è l’ultimo momento in cui la partita sembra essere equilibrata. Infatti, la ripresa vede un immediato 10-2 per Ozzano e tabellone che segna 57-41 al 23′. Il vantaggio rimane costante e quando Cortese si ricorda di essere un giocatore di una categoria superiore, ecco che il vantaggio sale sul +20 (81-61) a 6′ dalla fine. Si scatena anche Bechi, Piazza è un perfetto metronomo e per l’Andrea Costa non è sufficiente la voglia di Aukstikalnis, top scorer del match e probabilmente uno degli attaccanti più forti del girone. Severo, ma giusto, il +24 interno del 40′.
ORASI’ – GENERAL CONTRACTOR 69 – 72
(26-17; 43-33; 58-53)
Ravenna: Ferrari 16 (4/5, 2/6, 2/3), De Gregori 14 (6/6, 2/3),
Panzini 13 (1/2, 3/4, 2/2), Nikolic 8 (1/5, 2/6), Dron 6 (3/8, 0/5), Paolin 5
(1/2, 1/5, 0/1), Bedetti 4 (2/2, 0/1), Onojaife 3 (1/4, 1/1), Allegri ne, Laghi
ne, Galletti ne, Brunetto ne. All. Bernardi.
Jesi: Tiberti 15 (4/11, 7/9), Marulli 14 (5/7, 0/2, 4/5), Casagrande 14 (1/3, 4/6), Varaschin 10 (4/5, 2/3), Rossi 7 (2/4, 1/4), Bruno 7 (1/5, 1/5, 2/2), Valentini 5 (1/4, 1/6), Merletto (0/2, 0/1), Vita Sadi ne, Nisi ne, Malatesta ne, Carnevale ne. All. Ghizzinardi.
Jesi si conferma in un momento di forma eccezionale e supera anche una Ravenna che è andata veramente vicina al successo.
Ghizzinardi, coach dei marchigiani, al via manda in campo gli esterni Merletto, Marulli, Rossi, supportati in area dai lunghi Tiberti e Casagrande. Bernardi ripropone il quintetto delle ultime uscite, formato da Panzini, Paolin, Nikolic (ancora nel ruolo di 3), Ferrari ed Onojaife. Pronti, via e Ferrari vola ad appoggiare al vetro un alley-oop alzato da Nikolic: 2-0. Mire rivedibili delle squadre nei primi attacchi, con Jesi che prova sempre ad arrivare al ferro. Marulli (4 punti), Rossi e Tiberti provocano il primo allungo ospite, ampliato da una fiondata di Casagrande che porta sul 4-10 il punteggio dopo 3’41. Due bombe di Paolin e Nikolic per il 10 pari, ma subito Marulli va per il 10-13, rintuzzato da Panzini dopo 6’30”. Nove punti di Ferrari portano i bizantini sul 22-17, quando entra in campo Dron a poco più di un minuto dal termine del primo quarto. Tiberti segna solo 3 punti nel periodo, ma sotto le plance è attivissimo. De Gregori chiude il periodo con 4 punti di ottima fattura: 26-17 dice il tabellone dopo 10′. Il secondo quarto lo inaugura Casagrande, segnando da tre dall’angolo. Bedetti attacca dal post basso e ne mette due, poi, dopo un errore di Jesi, De Gregori schiaccia il primo +10 giallorosso dopo 11′. Ancora il centro ravennate e Dron fanno danni alla difesa jesina così che, dopo 13′, l’OraSì conduce 34-20. Sul successivo +14, quando mancano 3 ‘ all’intervallo lungo, Bruno prima e Tiberti poi, accorciano il divario che, poi, Marulli e Varaschin riportano sotto la doppia cifra al 18’10”. Bernardi chiama time-out, ma al ritorno in campo, Nikolic viene sanzionato di infrazione di passi e poi prende tecnico. Rossi segna il libero, ma Panzini in entrata porta sul 40-31 dopo 19’30’. Fallo su Tiberti che mette entrambi i liberi arrivando così a 7 punti e altrettanti rimbalzi personali nel match. Siamo 40-33, ma allo scadere, Nikolic mette dall’angolo la sua seconda tripla per il nuovo +10 giallorosso dell’intervallo lungo. Nella terza frazione di gioco, Tiberti, su assist di Merletto, e Nikolic, con una bella azione personale in mezzo all’area, scrivono il 45-35 dopo 21’30. Marulli ruba palla e riporta Jesi a -8. La difesa mista di Jesi copre bene il campo, ma anche quella di Ravenna crea grattacapi ai marchigiani. Passano così 4″30 col punteggio ancora sul 47-37. Tiberti realizza il 47-39 dopo poco più di 25′, poi, dopo qualche minuto, porta dalla lunetta i marchigiani al -7. Quattro punti di De Gregori allontanano i ravennati, ma Marulli in entrata (13° punto) e Bruno con la “bomba” dall’angolo, riducono a 6 i punti di ritardo di Jesi (54-48), a 2’21 alla fine del periodo. Schiaccia De Gregori (14° personale), ma Casagrande colpisce da 3 per il 56-51. Due liberi di Bruno portano Jesi a -3, ma sul finire, Dron inventa un bel jumper da 5 metri per il 58-53. Nell’ultimo periodo apre Panzini da 8 metri per il +8 (61-53), ma dopo 10″ Valentini lo copia: 61-56. Panzini rilancia e colpisce stavolta da 9 metri, ma stavolta è Casagrande a rispondergli per le rime dall’angolo: 64-59 a 7’58” dalla fine della gara. Difese sempre più aggressive, con Jesi che lascia pochi varchi ai giallorossi. Un bel reverse di Casagrande porta la General Contractor al nuovo -3, ma, poi, spara un air-ball che poteva valere il pareggio. Una magia di Dron, in entrata, riporta avanti l’OraSì, ma gli risponde Rossi, rubando la linea di fondo e segnando in appoggio rovesciato. Ravenna perde progressivamente l’inerzia, ma i marchigiani non ne approfittano. Nikolic serve un assist a Onojaife che, mettendo a segno anche l’aggiuntivo, riporta I bizantini a +6 (69-63 al 35′). Varaschin attacca il canestro dal centro area, segna, prende a sua volta il fallo e con la trasformazione dell’aggiuntivo, Jesi torna a -3. Tiberti, imbeccato sotto canestro da Valentini, segna il -1 al 37′ (69-68). Sbaglia Dron e Varaschin pareggia dalla lunetta con poco più di due minuti da giocare. A 1’35” dalla sirena, Jesi passa avanti sul 69-71. L’OraSì pasticcia negli attacchi, prima con Dron, che tira dopo i 24″, e nell’azione dopo, con Nikolic e Paolin che non riescono a tirare prima del fischio degli arbitri per passi. Mancano meno di quattro secondi alla sirena e Dron fa fallo immediato su Marulli, che sbaglia il primo tiro libero, ma mette il secondo per il +3 degli ospiti. Ultimo possesso per i padroni di casa e la palla arriva rapidamente a Paolin che spara la tripla, in tempo, ma purtroppo non a bersaglio. Vince Jesi 69-72. dimostrando una grande solidità e la determinazione di chi davvero punta al salto di categoria.
NEUPHARMA – LUX BASKET 1974 77 – 89
(23-19; 44-42; 59-62)
Virtus Imola: Masciarelli 11, Dalpozzo ne, Aglio 8, Valentini 6, Morara 4, Magagnoli 6, Morina, Chiappelli 4, Alberti 5, Barattini 23, Ohenhen 10, Vannini ne. All. Zappi.
Chieti: Masciopinto, Lips 20, Reale 6, Nwokoye 2, Berra 18, Maggio 10, Cena 8, Di Iorio ne, Ciribeni 5, Paesano 20. All. Aniello.
Gara dalle due facce, quella della Virtus Imola contro Chieti: termina 89-77 per gli abruzzesi, con i gialloneri che incassano il secondo ko di fila, mancando l’occasione – momentaneamente – di agganciare i playoff.
Coach Zappi sceglie Barattini, Masciarelli, Magagnoli, Chiappelli e Ohenhen nel quintetto iniziale. La tripla di Ciribeni stappa un match che vive di poche emozioni, ma solo nei primi due minuti; i gialloneri mettono immediatamente la freccia del sorpasso, posando la ciliegina della supremazia con il grande assist di Barattini a indirizzo di Ohenhen per il 12-8. Il canovaccio della partita si schiarisce, con i padroni di casa decisi a mantenere il timone entrando in area, mentre gli ospiti cercano maggiormente il tiro da fuori. Se da una parte è Paesano (10 punti) a trascinare i suoi, dall’altra Ohenhen (10) e Barattini (8) hanno sulle spalle quasi tutto il carico giallonero. Alberti, in contropiede, firma il parziale di 9-2 che giustifica il miglior passo di Imola nel secondo quarto, esaltando la folla prima del time-out di Chieti. La Virtus, così, mette una decina di punti tra lei e gli abruzzesi, a repentaglio dai cinque punti di Lips (38-32) e dal raggiungimento della quota bonus. Masciarelli mette fine alle pene dei suoni sotto canestro, ma è una Lux rientrata prepotentemente in partita (42-39). Per un Ohenhen e un Barattini che non si staccano da quanto raccolto nel primo quarto, ci pensano Masciarelli e tutti i compagni a referto a permettere il +2 (44-42) al 20’, ma ancora con la casella dei tre punti vuota. Non si modifica il copione al ritorno in campo: Imola conduce, i teatini non perdono terreno. Anzi, con tre liberi firmano addirittura il sorpasso (48-50), per un avvio shock sul parziale di 4-10. Il time-out di coach Zappi e il fallo tecnico fischiato a Chiappelli sottolineano le difficoltà giallonere, mentre Chieti va sul +6 (48-54). La situazione, quindi, si inverte rispetto al primo tempo: una Virtus macchinosa arriva a fatica a canestro, dai liberi ha una statistica di 5/14 e dai 6.75 metri gira ancora a vuoto. Un parziale di 6-0, scaturito da un periodo di lucidità soprattutto difensiva, permette il -1 (59-60), Cena grazia i gialloneri dalla linea della carità, mentre Lips – a 28” dalla fine – indovina il +3 che manda le squadre all’ultimo riposo. Cena riporta a +6 il distacco, la tripla di Maggio pesa e non poco: Chieti è sopra di 11 punti (62-73) a 7’ dalla fine. Anche in questo caso, il parziale di 7-17 dimostra l’inerzia tutta abruzzese, la prima tripla che parte dalla mano di Barattini non sortisce l’effetto sperato. O, almeno, non immediatamente: dopo la tripla di Berra, il 6-0 rilancia le ambizioni virtussine (72-79), aprendo quattro minuti di fuoco con Chieti in bonus. Gli abruzzesi, però, ne hanno di più e ricominciano a carburare nel momento decisivo: un’altra tripla di Berra vale il +10 (74-84), facendo alzare, di fatto, bandiera bianca alla Virtus.
RUCKER SAN VENDEMIANO – LIOFILCHEM ROSETO 71 – 79
RISTOPRO FABRIANO – LUXARM LUMEZZANE 93 – 91
BLACKS – NUOVA CEST. LIONS 73 – 71
(23-18; 37-31; 58-52)
Faenza: Galassi 7, Papa 3, Poletti 19, Siberna 1, Vico 14, Naccari ne, Poggi 10, Ballarin ne, Bendandi ne, Petrucci 5, Pastore 3, Begarin 11. All. Garelli.
Bisceglie: Rodriguez Suppi 14, Chessari 15, Turin ne, Dip 4,
Cepic 11, Abati Toure 6, Divac ne, Chiti 13, Rubinetti 6, Fontana 2. All. Origlio.
I Blacks conquistano due punti d’oro con Bisceglie, al termine di un match molto combattuto. Coach Garelli, acclamato con cori e uno striscione di bentornato, non poteva esordire nel modo migliore al PalaCattani.
I Raggisolaris partono forte facendo sentire la maggiore fisicità sotto canestro e dopo pochi minuti sono avanti 17-10, grazie all’ottima circolazione di palla. Bisceglie resta in scia grazie a Chessari, bravo a rispondere con canestri chirurgici quando i faentini provano a prendere il largo. La dimostrazione arriva nel momento in cui la tripla di Galassi porta i Blacks sul 33-22: la guardia dei Lions accorcia le distanze a ridosso dell’intervallo, permettendo ai romagnoli di andare al riposo avanti soltanto 37-31. Al rientro in campo i Blacks esordiscono con un break di 9-0 e per due volte passano a condurre di 15 punti (46-31 e 48-33), ma non piazzano il colpo del ko e Bisceglie ne approfitta. I Raggisolaris iniziano ad essere meno incisivi in attacco e ad adattarsi al gioco degli avversari basato su ritmi lenti, avendo, comunque, il merito di non perdere mai la lucidità. I Lions ritornano sotto 70-69, a 1’30’’ dalla fine, con la tripla di Chiti, poi Vico è bravissimo nello sfruttare un errore della difesa a zona e a penetrare a canestro per il 72-69. Sul rovesciamento di fronte, Chiti fallisce la tripla della parità e Poletti viene mandato in lunetta. Il pivot segna il primo (73-69) e sbaglia il secondo, Bisceglie cattura il rimbalzo che si conclude con il canestro di Chessari (73-71). Mancano quattro secondi e Poletti ha ancora due liberi, ma non li realizza, facendo trascorrere secondi preziosi che consentono ai pugliesi di tentare, senza fortuna, il tiro della disperazione da metà campo. Il PalaCattani può esultare.
CLASSIFICA