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C.S. – Il lungo Venturoli rafforza un ambizioso Guelfo

Continua il mercato in casa Guelfo che piazza un altro colpo. Inizialmente si era pensato di prendere un “vero 5” con D’Andola e Miceli pronti dalla panchina o addirittura con la possibilità di giocare con la doppia torre. Ma poi, l’uscita di D’Andola e l’occasione di portare a casa un play come Lucchi, hanno modificato il percorso intrapreso dalla dirigenza guelfese. Ed ecco la scelta di optare su un giocatore capace di ricoprire più ruoli: ALESSANDRO VENTUROLI. “Ventu” infatti è più un 4, ma grazie al suo fisico e alla esperienza (classe ’80) può, e la cosa non gli dispiace affatto, marcare un vero centro. È dotato di un ottimo tiro e gioco frontale, ma la sua determinazione lo porta anche ad avvicinarsi a canestro contro avversari più grossi di lui.
La sua carriera l’ha sempre trascorsa tra serie B e C partendo dalla Virtus Medicina (dove giocava già Caprara), poi Faenza, 6 anni in Salus, Budrio, Fortitudo, Cento. A parte Caprara, Alessandro ritrova anche Paluan con cui 2 stagioni fa ha vinto la C2 in quel di Castenaso. Poi Palu decise di venire a Guelfo mentre Ventu ha continuato la sua avventura in DnC a Castenaso chiudendo con quasi 14 punti ad ogni allacciata di scarpe…
Se è un piacere dare il benvenuto a Ventu, è con grande dispiacere che, dopo D’Andola e Bacci, il Guelfo saluta Nicolas Gianasi e Marco Vastola. Gianasi da anni calcava il parquet del Marchetti, oramai era diventato un autentico talismano. Il cambio di categoria lo avrebbe fatto partire dalla tribuna. Il ragazzo ci ha pensato veramente perché integrato in pieno col gruppo, ma la voglia di giocare ha prevalso così la scelta di accasarsi nei nuovi Titans di Ozzano. Discorso diverso per Vastola: è arrivato a dicembre per sostituire le partenze di Coraini e Buscemi, ma su di lui qualche dubbio c’era visto la sua inattività da sei anni e un carattere abbastanza introverso. Ma tutti i dubbi sono scomparsi nei mesi successivi: il suo gioco istintivo e spettacolare ha conquistato la squadra e il pubblico guelfese e nello spogliatoio è diventato letteralmente un punto di riferimento.